Santuario Madonna delle Galline
Santuario Madonna delle Galline

Molti sono i titoli sotto cui il Santuario si denominò nei secoli. Per non confonderlo con la chiesa dellAnnunziata (poi detta del Carmine),il primo oratorio si disse Annunziatela e Spogliaturo.Venne detto spogliaturo perché i Confratelli della Congregazione Carmelitana,qui eretta,se ne servivano per indossare il sacco destinato per l’accompagnamento dei cadaveri ed assistenza alle sacre funzioni. Successivamente comparirà la denominazione di S.Maria del Carmine,in riferimento al titolo con cui era venerata la madre di Dio;poi anche di quella di S.Maria del Carmine alla Piazza,in riferimento al titolo ed al luogo dove la chiesa era posta. Qualche volta la chiesa compare anche sotto il nome della Disciplina. Solo nella metà del 1700 troviamo la denominazione,unita al titolo del Carmelo,di Madonna delle Galline. Quest’ultimo nome,tutt’oggi particolarmente caro ai paganesi,nasce dal ritrovamento dell’effige di Maria SS.del Carmine da parte di alcune galline che razzolando nell’aia avevano riportato alla luce la preziosa tela. 

La facciata è tutta pervasa dal barocco,un barocco mesto e tutto stucchi. La parte inferiore di essa,quella che dal portale arriva al cornicione,su cui si innalza il frontone piramidale,è costituita da due colonne e da due lesene,entrambe corinzie,poggianti su di un solido basamento rivestito con lastroni di pietra viva. Ai due lati del portale d’ingresso vi sono due nicchie in cui si trovano le statue che rappresentano la Pudicizia e la Speranza. Sul portale,sovrastato da un timpano triangolare,in un trionfo di nuvole ed angeli,è la Madonna del Carmelo col Bambino. La testa della Madonna è sormontata da una corona regale,sorretta da due angioletti. Colombe e teste d’angeli sono disposti nei vari medaglioni decorativi,fra le nuvole ed in altre parti della facciata. 

Lasciata alle spalle la porta principale,e superato il vestibolo,su cui è l’organo del 1790 con coretto in legno decorato si è all’interno della chiesa che colpisce per la preziosità dei suoi arredi. La pianta è ad unica navata,la sola possibile,data la lunghezza insufficiente,con tre arcate per lato,alternate a pseudopilastri corinzi. Il pavimento è in quadroni di marmo arabescato. Le pareti sono rivestite dello stesso marmo del pavimento fino all’altezza degli altari. Sul fondo della navata,al di sopra dell’altare del Settecento in marmi policromi vi è il quadro della Madonna del Carmelo. Il quadro della Madonna,racchiuso da una cornice in oro zecchino,emerge da un fondo dipinto su cui sono raffigurate le anime purganti con S.Agata,S.Giuseppe,S.Giovanni Evangelista e S.Rosa da Viterbo.

 

Di particolare pregio artistico è il soffitto a cassettoni in cui trovano posto diciotto tele con episodi della vita della Vergine e raffigurazioni di Santi ed Angeli:Assunzione,Parto,Natività,Fuga in Egitto,Purificazione,Visitazione,Sposalizio,Presentazione al Tempio,S.Giuseppe,S.Francesco di Paola,S.Barbara,S,Margherita,S.Maria Maddalena,S.Apollonia,S.Caterina,S.Tommaso,S.Lucia,Angeli. La luce proveniente dalle nove finestre,che sormontano il cornicione ,cinque al lato nord e quattro al lato sud ,è sufficiente ad illuminare i dipinti,anche se la luce che filtra dalle finestre al sud è più pacata. Al centro vi è il grande dipinto in cui è raffigurata l’Assunzione di Maria Vergine in cielo. Le pareti sono affrescate con rappresentazioni delle Virtù e delle Storie del Vecchio Testamento. 

Tra le statue che ornano le cappelle,sicuramente la più cara al popolo paganese è quella della Madonna del Carmelo,che viene portata in processione per le vie cittadine nella Domenica in Albis.La cappella che accoglie la venerata statua è più grande delle altre e ha un altare marmoreo particolarmente prezioso. Vi sono inoltre le statue di S.Gioacchino,S.Onofrio,S.Giuseppe,S.Teodoro,S.Agata,S.Rita,S.Antonio Abate,S.Vincenzo.